laserterapia in podologia



Laser terapia in podologia
 
L’evoluzione professionale della podologia negli ultimi anni ha raggiunto notevoli traguardi, potenziando ancora di più l’offerta terapeutica che i podologi possono offrire al cittadino, inoltre ha acquisito grande interesse tra i Medici, che ne apprezzano la sempre crescente professionalità. Le nuove tecnologie, lo scambio di esperienze a livello nazionale e Internazionale hanno dato modo di confrontarsi e condividere pratiche cliniche, favorendo la crescita professionale. Tra le tecnologie più apprezzate l’utilizzo del LASER ( Light Amplification by Stimulated Emission of Radiationsi è rivelato, senza dubbio, un forte alleato della Podologia, per la sua ampia applicazione clinica e per la sua praticità di utilizzo. L’uso di tale tecnologia non è una novità in medicina. Il LASER viene utilizzato in chirurgia nel trattamento di patologie dove il suo impiego si è dimostrato realmente più efficace e meno invasivo rispetto alle altre terapie chirurgiche tradizionali.
In ambito podologico la laserterapia ha indicazioni terapeutiche multiple: 

  • onicomicosi
  • verruca
  • ulcera diabetica
  • terapia antalgica
  • T. antinfiammatoria
  • post traumatica
  • terapia riabilitativa ecc.

In questo articolo mi soffermerò sull’utilizzo della terapia laser nel trattamento delle onicomicosi.
Le onicomicosi sono patologie infettive delle unghie la cui prevalenza nella popolazione nel nostro paese si aggira dal 15 al 40% di tutte le unghie patologiche. Gli agenti patogeni responsabili sono comunemente nell’88% dei casi da dermatofiti miceti cheratinofili, 9% da funghi non Dermatofiti e 3% da lieviti Candida (spesso responsabili di perionnissi cronica).
In base alla modalità di invasione fungina ed alla localizzazione l’onicomicosi può
essere classificata in :
1.SUBUNGUEALE DISTALE LATERALE (OSD)
2.SUPERFICIALE BIANCA, trichophyton mentagrophytes (OSB)
3.SUBUNGUEALE PROSSIMALE (OSP)
4.DISTROFICA TOTALE (ODT)


Spesso si può incorrere in un errore diagnostico, L’ Onicopatia Psoriasica del Piede (OPP) rappresenta la forma più frequente d’osservazione di Psoriasi del piede.
Spesso l’ OPP è la sola espressione di Psoriasi dell’individuo. E’ nettamente più interessata, sia come frequenza sia come gravità, la lamina del primo dito.
La diagnosi è dettata dal riscontro della triade:

  • distacco della lamina dal letto ungueale,
  • riempimento di squame nella zona di distacco (ipertrofia letto)
  • discolorazione della lamina (salmon stripes)

Sono elementi che collaborano alla diagnosi anche le emorragie a scheggia della lamina, la perionissi, l’ispessimento e la fragilità, il pitting e le striature longitudinali della lamina. 
Si ritiene comunemente che colpisca gli anziani in particolare, ma nella pratica clinica ambulatoriale si riscontrano sempre più spesso in tutte le fasce d’età. Soggetti predisposti possono essere interessati da questa patologia; i principali fattori di rischio sono: patologie vascolari, traumi, iperidrosi, immunodeficienza acquisita (HIV, Diabete), patologie autoimmuni, cattiva igiene. Spesso si associa alla Tinea Pedis (Piede d’atleta). Spesso si confondono infezioni micotiche ungueali con altre patologie sia di natura sistemica sia di natura biomeccanica, pertanto una buona anamnesi ed esame obiettivo delle unghie, del piede e della postura è il primo passo per il podologo. Qualora il sospetto diagnostico lo richiede una corretta diagnosi di micosi deve essere supportata da esame micologico.
Fino a poco tempo fa, le molecole farmacologiche (Terbinafrina, Itraconazolo, Fluconazolo) ed i preparati topici (Tioconazolo,28%, Amorolfina Cloridato 5%, Ciclopiroxolamina 8%, Urea al 40%) erano gli unici trattamenti disponibili per l’onicomicosi. Tuttavia l’interazione con altri farmici in caso di terapie concomitanti, l’emivita stessa del principio attivo, l’elevato tasso di recidive, i tempi molto lunghi della terapia, il fallimento terapeutico e l’errore diagnostico ne pregiudicano il risultato.La laserterapia è un trattamento non farmacologico approvato dalla FDA americana. Il sistema Laser più recensito a livello bibliografico è il Laser Neodimio-ittrinio, a breve impulso, 300-650 ms e la maggior parte dei sistemi sono 1064 nm.

Il protocollo prevede un numero di 6 sedute di terapia laser, un richiamo a 15gg e un ulteriore richiamo ad un mese di distanza. Sono apprezzabili dei notevoli miglioramenti in questo lasso di tempo. 

Diversi studi sono stati effettuati e da una analisi dei risultati riportati dai vari autori, emerge come questa terapia abbia tassi di guarigione micologica decisamente interessanti e incoraggianti. L'efficacia antimicrobica/micotica del LASER è stata segnalata da vari studi sul trattamento della crescita in vitro di Trichophyton rubrum.
Meral et all. hanno riportato gli effetti fungicidi di LASER Nd: YAG su Candida albicans.
Hees riporta studi in cui il LASER ha espresso effetto fungicida e battericida su Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Candida albicans, e Trichophyton rubrum .
Kozarev tratta culture Trichophyton rubrum in vitro con Nd: YAG (lunghezza d'onda: 1064 nm, fluence: 40 J / cm2, spot size: 4 mm, durata dell'impulso: 35 ms. Dopo soli tre giorni si assiste ad una significativa regressione visibile dei funghi.
 Alcunidegli studi pubblicati:

Il protocollo terapeutico viene affiancato da un protocollo di educazione rivolta ai pazienti, per potenziare la compliance al trattamento, che prevede l’istruzione circa la corretta igiene podalica, le caratteristiche ottimali della calza, il controllo e l’igienizzazione delle calzature.






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